NINO MANFREDI
Il 22 marzo 1921 nasceva a Castro dei Volsci, provincia di Frosinone, Saturnino Manfredi, più noto come Nino Manfredi.
Non parleremo della lunghissima e abbondante carriera di Nino Manfredi sia come attore, regista, sceneggiatore, comico, cantante o doppiatore. D’altronde queste informazioni si trovano ovunque.
Per accontentare la famiglia nel 1941 si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza e, contemporaneamente, dimostrò interesse per il palcoscenico esibendosi nel teatrino della parrocchia.
Nel 1943, per evitare l’arruolamento, si rifugiò per un anno in montagna con il fratello e al rientro nel ’44 riprese gli studi e si iscrisse all’Accademia nazionale d’arte drammatica.
Si laureò nel ’45 e nel ’47 si diplomò all’Accademia. Non esercitò mai la professione ed iniziò con il teatro nella compagnia Maltagliati-Gassman nel 1952.
Seguirono la radio, la televisione e innumerevoli film.
Godiamoci questa scena tratta dal film “Quelle strane occasioni” del 1976:
https://youtu.be/MOQuHFJ_bss
Nino Manfredi ha avuto notevole popolarità anche come testimonial pubblicitario di vari prodotti, tra cui i “Baci” Perugina ed il caffè “Lavazza”.
Inoltre ha partecipato alle commedie musicali “Un trapezio per Lisistrata“ e “Rugantino”.
Vi propongo la famosa ballata “Roma nun fa’ la stupida stasera” cantata da Nino Manfredi e Mina: https://youtu.be/XrOi4zoOTTk
“Pane e cioccolata” – che molti di voi ricorderete – è considerato uno dei suoi migliori film e riguarda l’emigrazione italiana in Svizzera: https://youtu.be/mczHiP-1C7k
Ci salutiamo, anzi, Nino Manfredi ci saluta con una canzone romana, suo cavallo di battaglia, “Tanto pe’ cantà “ https://youtu.be/oKAoYQwqnVs
ASTOR PIAZZOLLA E LE SUE ORIGINI
11 marzo 1921- 11 marzo 2021 centenario della nascita del musicista argentino di origini italiane Astor Piazzolla.
Accompagnati dalla sua musica andremo a scoprire i luoghi di origine del maestro del tango.
Suo padre, Vicente Piazzolla (chiamato Nonino dai figli di Astor), era figlio di Pantaleone, un pescatore di Trani (Puglia) emigrato in Argentina, e di Assunta Manetti, la cui famiglia proveniva da Massa Sassorosso (Toscana).
Ascoltiamo Adiós Nonino, il tango dedicato a suo padre che morì in un incidente mentre Piazzolla era in tournèe: in questa occasione introdusse nella sua composizione elementi di George Gershwin, uno dei preferiti del padre: https://youtu.be/Ljq4K31puA4
Incominciamo da Trani che diede i natali a Pantaleone Piazzolla.
E’ capoluogo, assieme a Barletta e Andria, della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia.
Alcuni ritrovamenti archeologici di insediamenti abitativi risalgono all’Età del Bronzo, ma le tracce più concrete risalgono alla conquista dei Romani.
La città, affacciata sul mare, è famosa per la Cattedrale romanica e il Castello Svevo, oltre che per l’estrazione e lavorazione di un tipo particolare di pietra, roccia sedimentaria (pietra di Trani) e per il vino moscato.
https://youtu.be/OOROywHkcfY
Ci spostiamo in Toscana, in provincia di Lucca. Più precisamente ci rechiamo in una frazione di Villa Collemandina che deve il suo nome alla particolare tonalità rosata delle pietre con cui sono costruite le case: Massa Sassorosso.
Una via del paese, Largo Astor Piazzolla, e un’esposizione permanente a cura del Progetto Parco Appennino nel Mondo e della Fundación Astor Piazzolla ricordano le origini del musicista: https://youtu.be/-Hqw9y5PU9w
Da qui emigrarono nel 1888 i nonni materni di Piazzolla ed in Argentina nacque sua madre Assunta Manetti.
Oblivion (oblio) è la struggente melodia di chi deve abbandonare la sua terra e partire …https://youtu.be/2C8ZP5hl6Oc
Noi ci salutiamo con Verano porteño:
https://youtu.be/IaP0P8YDIsQ
GIULIETTA MASINA
Il 22 febbraio, ricorre il centenario della nascita dell’attrice Giulietta Masina a San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna.
I più attempati sanno di chi parlo. Ai più giovani o magari coloro che non conoscono molto sul cinema italiano vi propongo di immaginarvi di essere in un set tipicamente felliniano, in cui i vari personaggi si susseguono e ripercorriamo la vita di questa grande artista.
Figlia di un violinista e di una maestra, Giulietta visse dai quattro anni a Roma da una zia, che la incoraggiò nella sua passione per la recitazione.
Nel 1942 conobbe Federico Fellini negli studi dell’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche, poi divenuto RAI nel 1944) e si sposarono nel 1943.
Insieme al marito raggiunse la fama a livello internazionale con il ruolo di Gelsomina nel film La strada, recitando accanto ad Anthony Quinn:
https://youtu.be/zagGwSec4JE
Oltre agli innumerevoli film, tra il 1966 e il 1969 fu la conduttrice di una popolare rubrica radiofonica Lettere a Giulietta Masina, che più tardi raccoglierà in un libro,
Negli anni settanta apparve in televisione in due sceneggiati di successo.
Nella sua lunga carriera Giulietta Masina ha vinto tanti premi, tra cui più di un “David di Donatello”, quattro “Nastri d’Argento”, un premio alla migliore interpretazione femminile sia al Festival di Cannes che a quello di San Sebastián.
Tra questi premi spiccano due premi “Oscar” con La strada nel 1954 e con Le notti di Cabiria nel 1958.
Fellini la dirigerà anche nel suo primo film a colori Giulietta degli spiriti nel 1965 insieme a Mario Pisu: https://youtu.be/0sE-7IOpmQY
Vent’anni più tardi, sempre diretta da Fellini, sarà protagonista assieme a Marcello Mastroianni, nel film Ginger e Fred, in cui interpretano due ex ballerini di tip-tap popolarissimi durante la guerra:
https://youtu.be/jRb5-X56eoc
Giulietta Masina morì nel 1994, cinque mesi dopo la scomparsa di Federico Fellini, ed entrambi sono sepolti nel cimitero di Rimini: la loro tomba è marcata dal monumento “Le Vele” dello scultore Arnaldo Pomodoro.
Ricordiamola con questo omaggio fatto dal Centro Sperimentale di Cinematografia: https://youtu.be/-nyLo_pbN0g
GIUSEPPE VERDI
In questi giorni si ricorda il 120º anniversario della scomparsa di Giuseppe Verdi. A me piace ricordare le date di nascita e, in questo caso, celebrare con gioia la possibilità di poter godere della magnifica musica che ci ha lasciato, e non solo musica …
Giuseppe Verdi compositore, Giuseppe Verdi imprenditore agricolo, Giuseppe Verdi uomo politico, Giuseppe Verdi filantropo.
Su questa scia, ricordiamo che 208 anni fa è nato a Le Roncole di Busseto un bambino dal nome Giuseppe Fortunino Francesco Verdi: https://youtu.be/bBwgNJ7edFk
A sei anni incominciò a frequentare la scuola e a ricevere lezioni di organo.
L’eccezionale talento compositivo di Verdi fu indubbiamente coltivato e accresciuto dallo studio e dopo aver finito la scuola nel 1827 si dedicò totalmente alla musica.
Con l’aiuto di Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore della società filarmonica di Busseto, ottenne il posto del maestro di musica e nel 1836 fu nominato Maestro di Musica del Comune di Busseto. Sposò Margherita, la figlia di Barezzi, con la quale ebbe 2 figli.
Nell’attualità casa Barezzi è diventata museo: https://youtu.be/9926cK2GfBc
Gli anni successivi furono segnati dalla morte dei figli (1838 e 1839) e della moglie (1840), proprio mentre lavorava alla sua seconda opera “Un giorno di regno”, paradossalmente di genere comico. L’opera andò in scena a settembre, con un esito disastroso e Verdi decise di smettere di comporre.
Ma dopo 18 mesi vide la luce “Nabucco” che riscosse tantissimo successo al Teatro alla Scala: https://youtu.be/_iJFXlPyoUQ
Nabucco segnò l’inizio di una folgorante carriera e per quasi dieci anni Verdi compose mediamente un’opera all’anno: I Lombardi alla prima crociata, La battaglia di Legnano, I due Foscari, Giovanna d’Arco, Alzira, Attila, Il corsaro, I masnadieri, Ernani e Macbeth.
Compositore illustre ma anche uomo di origine contadine, Verdi era legatissimo alla campagna ed un appassionato imprenditore agricolo.
Prestò molta attenzione all’aspetto finanziario dei suoi contratti assicurandosi di essere adeguatamente remunerato ed investì gran parte dei proventi derivanti dalla musica in proprietà terriere fino ad avere oltre 900 ettari nei quali lavoravano più di duecento operai.
La prima proprietà fu acquistata nei pressi di Roncole e più tardi una a Sant’Agata, che divenne la sua dimora stabile assieme a Giuseppina Strepponi: https://youtu.be/UYcCVtn4Yos
Nel 1847 Verdi presentò I masnadieri a Londra alla presenza della regina Vittoria, nei due anni successivi abitò a Parigi e tornò a Milano nel 1848 quando ebbe la notizia delle “Cinque giornate di Milano” avvenute tra il 18 ed il 22 marzo. Dopo un altro breve periodo a Parigi, rientrò in Italia nel 1849 per completare la sua opera “Luisa Miller” e nel 1851 fu la volta di “Rigoletto”, basato sul dramma Le Roi s’amuse di Victor Hugo.
“La Traviata” andata in scena nel 1853 al Teatro La Fenice di Venezia fu un fiasco, ma l’anno successivo ottenne grande successo.
Tra il 1853 e il 1871 Verdi si dedicò alle sue attività di proprietario terriero ed in quel periodo scrisse “I vespri siciliani”, “Simon Boccanegra”, “Un ballo in maschera”, “La forza del destino”, “Don Carlos” e “Aida”.
https://youtu.be/AUuJxE-iWbo
Verdi uomo politico.
Simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l’Unità d’Italia e partecipò attivamente per breve tempo anche alla vita politica.
Nel 1859 fu eletto membro del nuovo consiglio provinciale ed in quest’anno compose il Valzer in fa maggiore per pianoforte, che poi sarà orchestrato da Nino Rota per la colonna sonora del film “Il Gattopardo”:
https://youtu.be/lRqetT7ALtQ
Fu eletto deputato nel 1861 e nel 1874 nominato membro del Senato italiano.
Bisogna ricordare anche il Verdi non operistico, che compose musica sacra e strumentale, tra cui la Messa da Requiem per la morte di Alessandro Manzoni, un Pater noster su testo di Dante Alighieri e Quattro pezzi sacri: Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine e Te Deum.
Sono degli anni giovanili le Sei romanze per voce e pianoforte e, più tardi, il Quartetto per archi in mi minore: https://youtu.be/a2FdzbwuEuo
Nel 1887 va in scena Otello e nel 1893 al Teatro alla Scala il Falstaff.
Gli ultimi anni Verdi li dedicò ad attività filantropiche, di cui le più importanti furono la costruzione di una “Casa di Riposo per musicisti” in pensione a Milano ed un ospedale a Villanova sull’Arda, vicino a Busseto.
https://youtu.be/L513H9DoF84
Nel 1897 morì la moglie Giuseppina e nel 1901, il 21 gennaio, Verdi morì colpito da un ictus cerebrale.
Inizialmente fu tumulato con una cerimonia privata nel Cimitero Monumentale di Milano, ma un mese dopo il suo corpo fu traslato nella cripta della Casa di Riposo per musicisti. In quell’occasione fu cantato il coro Va, pensiero, dal Nabucco, diretto da Arturo Toscanini.
Finiamo qui ascoltando la sua Romanza senza parole per pianoforte:
https://youtu.be/l4WgNYxBIiU
DOMENICO CIMAROSA
Uno degli ultimi grandi rappresentanti della scuola musicale napoletana, molto amato dai suoi contemporanei ed apprezzato anche in seguito, è stato il compositore Domenico Cimarosa.
Nato ad Aversa, si trasferì da piccolo con la famiglia a Napoli e andarono a vivere presso la Chiesa di San Severo fuori le mura. In questo ambiente ricevette i primi rudimenti musicali dall’organista della chiesa ed in pochi anni divenne un abile violinista, clavicembalista, organista e cantante.
Nel carnevale del 1772 debuttò come operista con la commedia per musica “Le stravaganze del conte” al Teatro dei Fiorentini a Napoli che gli diede fama di buon compositore. I suoi intermezzi comici divennero popolari a Roma e furono rappresentati soprattutto al Teatro Valle: https://youtu.be/Zxj5H6ns70I
Seguirono parecchie altre opere, soprattutto durante gli anni ’80 finchè nel 1787 partì per San Pietroburgo, su invito dell’Imperatrice Caterina II per prestare servizio a corte come maestro di cappella. Lavorò molto per il Teatro dell’Ermitage, anche se si hanno poche notizie del suo soggiorno in Russia fino al 1791 quando intraprese il rientro in Italia.
Durante il viaggio di ritorno, sostò tre mesi a Varsavia per poi arrivare a Vienna dove era molto conosciuto e l’Imperatore Leopoldo II lo nominò maestro di cappella di corte con un elevato stipendio ed un appartamento nel palazzo imperiale.
Fu lì che, insieme al poeta di corte Giovanni Bertati, compose il suo capolavoro più famoso “Il matrimonio segreto”, opera buffa che riscosse subito grande successo.
Di rientro a Napoli nel 1793 fu presentata anche al Teatro dei Fiorentini suscitando molto entusiasmo: https://youtu.be/ibAem4-_oKE
“Il maestro di cappella” è un intermezzo (monologo comico) che Cimarosa compose probabilmente tra il 1786 e il 1793 basato su un libretto di produzione ignota. E’ una parodia del maestro di cappella settecentesco, una satira dell’ambiente teatrale, così come un’altra sua composizione “L’impresario in angustie”: https://youtu.be/KT7On62BwW4
Cimarosa fu un autore molto prolifico. Tra i titoli più conosciuti, oltre alle molte opere di musica sacra, vanno ricordati “Le astuzie femminili”, “I due baroni di Roccazzurra”, “Giannina e Barnardone” e “L’italiana in Londra”. E tra le opere serie “Cleopatra”, “La Vergine del sole” e “Gli Orazi e i Curiazi”.
L’ultimo periodo della sua vita non fu roseo: durante la Repubblica Napoletana del 1799 Domenico Cimarosa entrò nel Partito Liberale e, al ritorno dei Borboni, fu arrestato e condannato a morte. Grazie all’intervento di alcuni ammiratori la pena fu commutata in un esilio.
Cimarosa voleva tornare in Russia, ma i suoi problemi di salute lo costrinsero a stabilirsi a Venezia dove morì nel 1801, precisamente l’11 gennaio.
Chiudiamo questo piccolo omaggio al compositore a 220 anni dalla sua morte ascoltando il suo concerto in do maggiore per oboe e archi:
https://youtu.be/l6IOFD0mrBk
LEONARDO SCIASCIA
L’8 gennaio di cent’anni fa nasceva a Racalmuto (provincia di Agrigento) Leonardo Sciascia, noto scrittore, ma anche giornalista, politico e insegnante d’italiano.
Trascorse la sua infanzia nella casa di via Regina Margherita 37 (oggi via Leonardo Sciascia) che dal 2019 è stata aperta al pubblico ed inserita nel percorso turistico “Strada degli scrittori”, in cui si ripercorrono i luoghi vissuti ed amati dagli scrittori e quelli descritti nei loro romanzi.
Dopo il trasferimento con la famiglia a Caltanissetta, incomincia a frequentare l’Istituto Magistrale nel quale insegna Vitaliano Brancati che diventerà il suo modello e lo guiderà nella lettura degli autori francesi.
Nel 1953 vince il Premio Pirandello per il suo saggio “Pirandello e il pirandellismo” e nel 1956 pubblica “Le parrocchie di Regalpetra”, una sintesi autobiografica della sua esperienza vissuta come maestro nelle scuole elementari del suo paese.
Segue un libro di racconti del 1957 dal titolo “Gli zii di Sicilia” pubblicato durante il suo breve soggiorno romano.
Ascoltiamo una sua riflessione sulla cultura in Sicilia:
https://youtu.be/aWtsw2ZDFnw
Al rientro nell’isola, si stabilisce a Caltanissetta ed è del 1961 “Il giorno della civetta”, un giallo contemporaneo che il regista Damiano Damiani porterà al cinema.
Ecco la scena in cui divide l’umanità in cinque categorie, sfoggiando il suo impietoso spirito critico del nostro tempo:
https://youtu.be/1TQyWT82ZSc
Seguono “Il consiglio d’Egitto”, la commedia “L’onorevole”, il ritorno al romanzo con “A ciascuno il suo” e “Todo modo”, un libro in cui parla di cattolici che fanno politica e che sarà portato al cinema dal regista Elio Petri.
Sciascia, parallelamente alla scrittura, svolse anche un’attività politica importante a partire dal 1975 quando fu eletto consigliere comunale a Palermo per il Partito Comunista Italiano, del quale si dimise nel 1977, causa la sua contrarietà al compromesso storico ed il rifiuto per certe forme di estremismo.
Nel 1979, è nella lista dei Radicali e viene eletto sia al Parlamento Europeo che alla Camera dei Deputati: resta due mesi a Strasburgo ed infine opta per la Camera, dove si occuperà dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro. La sua posizione è fortemente critica della cosiddetta “linea di fermezza” e sul terrorismo in Italia.
Da una parte si trova in lui il rifiuto della violenza e, dall’altra, una costante critica del potere costituito e dei suoi segreti.
Anche il suo ultimo libro “Una storia semplice”, scritto nel 1989 fu portato al cinema nel 1991 dal regista Emidio Greco.
Nel dialogo ironico e tagliente tra un ispettore ed il suo vecchio professore d’italiano al liceo, l’autore esprime la sua critica al potere costituito: https://youtu.be/QdPq71QTg4k
Leonardo Sciascia morì a Palermo il 20 novembre 1989.
Nel 1993 fu fondata a Milano, a Palazzo Sormani, l’associazione “Amici di Leonardo Sciascia”, che si propone di incoraggiare la lettura e la ricerca in merito al suo pensiero e alla sua opera. Nel sito www.amicisciascia.it si può consultare la bibliografia completa e aggiornata sulle opere dello scrittore.
Mi piace concludere con questo video in cui Leonardo Sciascia, ancora una volta, sfoggia il suo spirito critico e anticonformista: https://youtu.be/5yU1MlSM6Xc
GIGI PROIETTI
Da poco è venuto a mancare Gigi Proietti, non solo grande attore ma anche doppiatore, cabarettista, regista, cantante e direttore artistico.
Nato a Roma il 2 novembre 1940, ha ottenuto notevole successo sin dagli inizi degli anni ’60. Noto per le sue doti di affabulatore e trasformista, considerato uno dei massimi esponenti del teatro italiano, ha avuto esperienze anche in campo televisivo e nel cinema.
Nel 1978 assume la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma e crea il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per giovani attori (lo stesso farà Vittorio Gassman con la sua Bottega Teatrale di Firenze), portando in scena numerosi spettacoli coni suoi allievi.
A partire dal 1976, assieme allo scrittore Roberto Lerici, scrive e dirige i suoi spettacoli, il primo del quali è A me gli occhi please, con il quale riscosse tanto successo che fu riportato in scena nel 1993, 1996 e nel 2000.
Da questo spettacolo, vediamolo nel monologo Ci sono dei momenti …:
https://youtu.be/HBS-wAY42Y8
“Ma che ne sai … (se non hai fatto il piano-bar)” è la canzone con cui ha partecipato al Festival di Sanremo 1995 assieme a Peppino Di Capri e Stefano Palatresi (Trio Melody).
Si cimenta anche come scrittore componendo diversi sonetti e nel 2013 pubblica un’autobiografia intitolata “Tutto sommato qualcosa mi ricordo”.
Dal suo “Decamerino” ascoltiamolo nella lettura de “Il sonetto delle cose perdute”:
https://www.youtube.com/watch?v=l_R0fYUh5-g&t=1s
Per chiudere questo breve ricordo del grande Gigi Proietti, rivediamolo nella sua ultima apparizione in televisione:
https://youtu.be/GkYyvI-TwfA
FRANCA VALERI
Nota attrice, sceneggiatrice e drammaturga italiana di teatro e di cinema, che è venuta a mancare pochi giorni fa.
A chi non la conoscesse, voglio dire che Franca Valeri è stata una personalità molto importante nella vita culturale italiana contemporanea.
Lei – che da poco aveva compiuto i 100 anni – è stata una valida protagonista del varietà televisivo degli anni Sessanta in trasmissioni come “Studio Uno” (1966) e “Sabato sera” (1967), condotte da Mina e dirette da Antonello Falqui (entrambe trasmesse all’epoca dalla televisione argentina).
Nasce in una famiglia borghese milanese, da padre ebreo e madre cattolica, il che gli renderà la vita difficile con l’avvento delle leggi razziali del 1938. Nel 1943 il padre ed il fratello si rifugiano in Svizzera, mentre Franca rimane con la madre a Milano e sopravvive alle deportazioni grazie ad una carta d’identità falsa.
Inizia recitando delle caricature già prima della guerra e negli anni Cinquanta esordisce nel cinema con Federico Fellini nel film “Luci del varietà”, a cui seguiranno tanti altri film al fianco di Alberto Sordi e di Totò.
Franca Valeri, oltre che per la sua lunga carriera di interprete caratterista, era nota anche per la sua passione per l’opera lirica.
Infatti, nel 1979 creò, assieme al suo compagno il direttore dl’orchestra Maurizio Rinaldi, il concorso per cantanti lirici “Premio Mattia Battistini”.
Sono famosi i suoi monologhi interpretando diversi personaggi femminili che furono raccolti negli album “Le donne di Franca Valeri”.
Mi piace ricordarla in questo monologo dal titolo “Il marito ritarda”, con l’ironia che l’ha sempre caratterizzata: https://www.youtube.com/watch?v=D73F3L4rfHE
FEDERICO FELLINI
Rimini 1920 – Roma 1993. Cent’anni dalla nascita di Federico Fellini, famosissimo regista, ma anche sceneggiatore, fumettista e scrittore.
Non è il caso di parlare dei suoi film che sono conosciuti da tutti e di cui si trovano recensioni e commenti ovunque.
Ricordiamo invece i progetti che Fellini non riuscì a realizzare.
Il più conosciuto di questi è “Il viaggio di G. Mastorna”, alla cui sceneggiatura collaborò anche Dino Buzzati. Nel 1966 iniziarono le riprese, vennero girate alcune scene, ma per alcune complicazioni il film non si concluse. Nel 1992 Fellini decise di tornare sul progetto, ma ancora una volta lo abbandonò quando un mago e sensitivo gli annunciò che se avesse fatto il film sarebbe morto.
Assieme al disegnatore Mino Manara prepararono l’uscita a fumetti del “Mastorna”, prevista in tre puntate: per un errore di stampa, nella prima comparve la scritta “fine” e Fellini, per scaramanzia, decise di non proseguire.
Prima di andare avanti, vi suggerisco di ascoltare Federico Fellini in questa breve intervista che gli fece il giornalista Enzo Biagi, in cui non si parla di cinema ma di momenti di vita: https://youtu.be/b9ov1REaYYs
Un altro progetto incompiuto fu “Viaggio a Tulum” in collaborazione con Tullio Pinelli, il cui testo venne pubblicato in sei puntate sul Corriere della Sera nel 1986. Fu il risultato del viaggio che Fellini fece in Messico assieme allo scrittore Andrea De Carlo per visitare i luoghi raccontati da Carlos Castañeda. Andrea De Carlo, invece, ne ricaverà un romanzo breve “Yucatán”.
Un giovane Alberto Sordi ricorda con semplicità e simpatia gli inizi, suoi e di Fellini, ragazzi pieni di sogni: https://youtu.be/AYozfmW9MP4
Ci salutiamo con questa descrizione di una scena del film “Amarcord” (“mi ricordo” in dialetto romagnolo): https://youtu.be/gqQuOgY4E0w
ENNIO MORRICONE
Ci ha appena lasciati il compositore Ennio Morricone, nato a Roma il 10 novembre 1928.
Si è diplomato in tromba al Conservatorio di Santa Cecilia, in strumentazione per banda ed in composizione. In seguito completa la sua formazione studiando anche musica corale e direzione di coro.
Nel 1955 comincia a scrivere musiche per film e, contemporaneamente, lavora come arrangiatore di musica leggera per la RCA contribuendo ai grandi successi degli anni ’60 di Edoardo Vianello come Pinne, fucili ed occhiali, Guarda come dondolo, Abbronzatissima e O mio Signore. Ha contribuito anche ad altri successi come Sapore di sale, Il mondo, Se telefonando, uno dei più celebri successi di Mina.
Non ritengo necessario aggiungere aggettivi alla persona del Mº Ennio Morricone.
Preferisco lasciarvi un link con il video del concerto di Natale che si è tenuto nella Basilica di Assisi nel 2012 in cui il Mº Morricone diresse l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI ed il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel suo concerto per oboe composto per il film “Mission” che, come ricorderete, è stato girato in Argentina nelle missioni gesuitiche:
https://youtu.be/cYtsus6ekE4
Mi piace ricordare anche l’uomo Ennio Morricone che deteneva la seconda categoria nazionale negli scacchi, che era tifoso della Roma, che è stato compagno di scuola di Sergio Leone nelle elementari e con il quale collaborò componendo le colonne sonore dei suoi famosi film spaghetti western.
Ecco a voi il momento molto emotivo in cui Ennio Morricone, nel 2007, riceve l’Oscar alla carriera dalle mani di Clint Eastwood:
https://youtu.be/HJDN1e_OIKw
GIUSEPPE GARIBALDI
Il 4 luglio ricorre l’anniversario della nascita a Nizza di Giuseppe Maria Garibaldi il 4 luglio 1807.
Non mi sembra il caso di dilungarmi sulla vita di Garibaldi che si può trovare ovunque.
Preferisco lasciarvi il link del video in cui il Prof. Alessandro Barbero, noto storico italiano, racconta in modo simpatico e colloquiale la personalità e le imprese di Garibaldi, senza tralasciare il contesto storico in cui visse e la sua importanza nel Risorgimento:
https://www.youtube.com/watch?v=OWzF87YJzJs&t=72s
Aggiungo, per chi fosse interessato, un link con l’Inno di Garibaldi, concepito per entusiasmare i suoi volontari: https://www.youtube.com/watch?v=yuxSZioToMc